Stamattina ero in auto e mi dirigevo verso l’ufficio quando, improvvisamente, ho riflettuto su una cosa che mi ha istantaneamente indispettito.
Ci sono cose nella vita di ogni giorno che si ripetono in continuazione; i venerdi’ ed il rituale a loro associato, i vari TGIF, i rientri dalle vacanze, la ciclicita’ del traffico milanese.
Tutti elementi di una gigantesca gabbia che mi opprime e che non mi lascia respirare. Come se fossimo criceti in una ruota che corrono per macinare giorni fino ad arrivare all’agognato venerdi’.
E ti ritrovi a desiderare un punto di fuga, una scappatoia che ti permetta di respirare invece di avere il voltastomaco ogni qualvolta attraversi quel ponte per arrivare in ufficio.
Ed invece no; ti svegli la mattina, facendo sempre gli stessi gesti, vai a lavorare, rientri, ceni, dormi, sciacqua e ripeti.
Forse tutti questi pensieri sono davvero figli di una voglia di fuga da questa quotidianita’ che mi uccide e mi annulla. Il vivere aspettando con ansia la prossima volta che Lee arrivera’ a Milano o che io prendero’ un aereo per andare in inghilterra non va assolutamente bene.
Spero solo che passi presto e che ritorni ad essere un uomo un po’ migliore.
Again & Again – The Bird and the Bee